Ora te li spiego “da fuori”, caro #Fakebook, i gay e la Fedeli

L’amica Paola (che anche lei non è un medico, ma legge e pensa) è giustamente intervenuta a commentare così il mio post:

Normale o meno, è comunque oggetto di indagine per tanti motivi, per esempio epidemiologici. 12/10/2017 – Epidemia di epatite A tra Msm: l’aggiornamento epidemiologico dell’Ecdc
Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (European Centre for disease prevention and control – Ecdc) ha pubblicato un aggiornamento epidemiologico sull’epidemia di epatite A che interessa prevalentemente uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (Men who have sex with men – Msm) e che sta colpendo diversi Paesi europei. Tra giugno 2016 e settembre 2017, 20 Paesi hanno riportato 2873 casi confermati di epatite A, con un picco di incidenza a marzo scorso. Il rapporto maschio/femmina rimane significativamente superiore rispetto agli anni precedenti e nessun diverso ceppo è stato descritto rispetto ai tre già identificati come responsabili dell’epidemia e ampiamente circolanti tra gli Msm. Secondo i dati, l’epidemia è ancora in corso ed è previsto un ulteriore aumento del numero di casi. La vaccinazione rimane il cardine della profilassi tuttavia, la limitata disponibilità di vaccini contro l’epatite A in alcuni Paesi può ostacolare l’attuazione di questa misura. A tal proposito l’Italia, a luglio 2017 ha emanato una Circolare con l’aggiornamento delle raccomandazioni di prevenzione e immunoprofilassi.

Editorialino de “La Croce quotidiano” del 16 novembre 2017

E ha correttamente rimandato a una nota di Ansa News (purtroppo poco rilanciata dai giornali – chissà come mai!). Ne riporto ampi stralci:

In Italia si registra una “epidemia” di epatite A tra gli uomini omosessuali, con una impennata di casi negli ultimi 7 mesi. L’allerta arriva dall’Istituto superiore di sanità (Iss), che identifica tra le possibili cause anche l’Europride tenutosi ad Amsterdam lo scorso agosto, possibile ‘veicolo’ che ha facilitato la diffusione del virus. L’Iss, in uno speciale pubblicato sul sito Epicentro, avverte anche del rischio che l’epidemia, se non sarà cessata a quella data, potrebbe ampliarsi per effetto del prossimo World Pride di Madrid in programma per il prossimo giugno. Da qui un forte invito ad incentivare la vaccinazione nella comunità gay. A partire dal mese di agosto 2016, afferma l’Iss su Epicentro, “in Europa e nel nostro Paese, si è registrato un importante incremento dei casi di Epatite A, che da dicembre 2016 ha avuto un’ulteriore impennata”.

In Italia, nel periodo agosto 2016-febbraio 2017, sono stati notificati al Sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta 583 casi: si tratta di un numero di quasi 5 volte maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’età mediana è di 34 anni e l’85% dei casi è di sesso maschile. Oltre ai fattori di rischio classicamente riconosciuti come viaggi in zone endemiche e consumo di frutti di mare, rileva l’Iss, “un’alta percentuale dei casi (61%) dichiara preferenze omosessuali”. Da un confronto regionale emerge che nei primi mesi epidemici, il maggior incremento di casi era stato osservato nel Lazio. In seguito un incremento dei casi, rispetto all’atteso, è stato riscontrato anche in altre Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia). Secondo quanto riporta il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), tra febbraio 2016 e febbraio 2017, in 13 Paesi europei sono stati confermati 287 casi di Epatite A e tre diversi cluster di infezione. Anche a livello europeo la maggioranza dei pazienti sono omosessuali e tra i casi vi è una sola donna. Tuttavia, nonostante l’epidemia coinvolga più Paesi, avverte l’Iss, “l’Italia si presenta come lo Stato europeo con il più evidente eccesso di casi”. Un aspetto da considerare è che i quattro ceppi descritti in Europa non sono mai stati osservati in Italia prima di agosto 2016. Da qui, l’Iss sottolinea come “la partecipazione di circa mezzo milione di persone all’Europride di Amsterdam il 29 luglio-6 agosto 2016 potrebbe aver giocato un ruolo nell’amplificazione di micro-epidemie esistenti nella comunità omosessuale di alcuni Paesi europei (Regno Unito, Olanda e Germania) e la conseguente diffusione dei ceppi negli altri Paesi, inclusa l’Italia”.

Ora forse Valeria Fedeli vorrà definire “di gravità inaudita” anche questi dati? No, non lo farà, e tutto sommato non sarebbe male, invece, se lo facesse, perché sono proprio i numeri a dire che lo sdoganamento dell’omosessualismo sta facendo male prima di tutto agli omosessuali, quindi alla comunità scientifica. Ma che ne può sapere, il ministro rosso che sta a capo dell’Università italiana col diploma delle scuole medie1Conosco ottime donne che col suo stesso titolo di studio non possono ambire neppure a fare le bidelle, nella scuola italiana…?


aggiornamento

Qualcuno ha dichiarato, oggi:

L’automatismo secondo il quale se la domanda sull’omosessualità è in un test di medicina allora è considerata una malattia, è una cosa cretina. La medicina non si occupa solo di malattie ma di salute, e l’omosessualità ha ricadute sulla salute.

Ora a me sembra ovvio che all’autore di un pensiero tanto omofobo debba essere sospeso l’account sui social (ma volendo mi spingerei fino al ritiro della patente…). Ops, cortocircuito: è Vincenzo Branà, presidente di Arcigay Bologna. No, mi sa che a lui non glie lo disattivano, il profilo… però la soddisfazione di un omosessualista militante che dà della cretina a Valeria Fedeli non ha prezzo.

Note

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1 Conosco ottime donne che col suo stesso titolo di studio non possono ambire neppure a fare le bidelle, nella scuola italiana…
Informazioni su Giovanni Marcotullio 296 articoli
Classe 1984, studî classici (Liceo Ginnasio “d'Annunzio” in Pescara), poi filosofici (Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, PhD RAMUS) e teologici (Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Istituto Patristico “Augustinianum”, Pontificia Università “Angelicum”, PhD UCLy). Ho lavorato come traduttore freelance dal latino e dal francese, e/o come autore, per Città Nuova, San Paolo, Sonzogno, Il Leone Verde, Berica, Ταυ. Editor per Augustinianum dal 2013 al 2014 e caporedattore di Prospettiva Persona dal 2005 al 2017. Giornalista pubblicista dal 2014. Speaker radiofonico su Radio Maria. Traduttore dal francese e articolista per Aleteia Italiano dal 2017 al 2023.

2 commenti

  1. Sulla storia ISS e pride, ci sarebbe da notare come i poveri infettivologi abbiano tentato di lanciare l’allarme – dopo Amsterdam – per prevenire ulteriori focolai e la diffusione di nuovi ceppi nel contesto del gaypride di Madrid. Cioè, fottetevi come vi pare ma almeno evitate di ricadere sul SSN. Proponiamo persino il vaccino gratuito. Hai mai letto qualcosa in proposito sui giornali che ci hanno ammorbato per mesi su vaccini obbligatori e no-vax? Orge su scala europea, figurati l’impazzimento degli specialisti per tracciare i ceppi, le provenienze e gli sviluppi.
    Come con l’insorgere dell’AIDS nel mondo occidentale: fu diffuso inizialmente soprattutto dal personale delle compagnie aeree ed ebbe come bacino le comunità gay.
    Se lo dice persino Wikipedia, che proprio omofoba non mi pare, sarà così, no?
    “Haiti aveva particolari relazioni con l’Africa e il virus qui trovò un bacino di contagio vantaggioso soprattutto nelle comunità omosessuali maschili[7]; fu forse l’isola caraibica, meta del turismo gay statunitense, a fare da ponte tra l’Africa e l’America[17].”
    “Grazie alla particolare forza contagiosa dei soggetti maschi e grazie alle condizioni particolarmente favorevoli al contagio dei rapporti di tipo anale, il virus trovò infatti un vantaggioso bacino di infezione nella comunità omosessuale maschile di alcune grandi città americane[”
    E poi, trovi su fb gente che si permette commenti spiritosi tipo “è uno di quelli che si beve le stronzate della Grande Scienziata dell’Ano Dottoressa del Buco del Cul?” (scusate per l’espressione ma riporto testualmente)

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