Fare meno figli per salvare il pianeta? No, la vera soluzione è spirituale

di padre Etienne Masquelier, di Notre-Dame-de-Grâce a Parigi1Dalla Newsletter della Parrocchia di Notre-Dame-de-Grâce de Passy, 15/09/2019. Traduzione di Emiliano Fumaneri.

Il principe Harry d’Inghilterra ha dichiarato che assieme alla sua sposa Meghan Markle avranno “massimo due figli per preservare il pianeta”, facendo così da eco a una idea semplice e molto diffusa: ogni figlio ha un costo ecologico e noi siamo troppo numerosi. Ecco dunque il ritorno in forze un malthusianesimo verde molto avvincente.

Ma la questione è così semplice? Sarà sufficiente smettere di generare per arrestare il disastro ecologico? Ci domandiamo quale pianeta lasceremo ai nostri figli, ma la cosa più semplice è davvero smettere di avere dei figli?

Questa maniera di pensare presuppone che tutti gli esseri umani abbiano un costo identico, fisso e irreversibile per l’ambiente. Ridurre gli esseri umani equivarrebbe a ridurre l’inquinamento. Ma non spetta piuttosto a ciascuno di noi cercare di ridurre il nostro impatto, vale a dire andare alla scoperta di uno stile di vita virtuoso che non sia un costo ma un beneficio per il pianeta? Ognuno di noi è irrimediabilmente una fonte di inquinamento o può ritornare ad essere un amministratore di questo pianeta e compiere così la missione assegnatagli da Dio?

Abbiamo certamente vissuto – e viviamo ancora – al di sopra dei nostri mezzi. Dobbiamo riconoscere che il nostro pianeta non può sopportare sette miliardi di individui che vivono come i principi d’Inghilterra o come delle attrici americane.

Papa Francese, nella sua celebre enciclica Laudato si’, utilizza la parola “decrescita” non per parlare di natalità o di sviluppo, ma per auspicare una decrescita dei nostri appetiti di consumi materiali, unita ad una alquanto auspicabile crescita dei nostri desideri spirituali.

Così, puntare il dito contro il numero di esseri umani significa nascondere il vero problema, che sta nel nostro stile di vita e nei nostri desideri sfrenati: cambiare apparecchi tecnologici, mobili, appartamenti, e poi i weekend e le vacanze dall’altro capo del mondo, il consumo di prodotti usa e getta, il consumo di prodotti contraccettivi molto nocivi… Cercheremo di cambiare il nostro modo di vivere o di ridurre il numero di persone autorizzate a vivere senza toccare il nostro sacrosanto stile di vita? Rileggiamo dunque questa bella enciclica che ci dà una speranza: l’umanità è in grado di trovare e di maturare una soluzione alla crisi ecologica, una soluzione che sia spirituale, quella di una conversione radicale e personale. Dio ci ringrazia per i figli che abbiamo generato, ma ci domanderà che tipo di genitori siamo stati, quali abitudini abbiamo trasmesso e che esempio abbiamo dato.

 

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1 Dalla Newsletter della Parrocchia di Notre-Dame-de-Grâce de Passy, 15/09/2019. Traduzione di Emiliano Fumaneri.

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