Makkox Vs Salvini: il tema della felicità in politica

Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale e il bottino si divide secondo la legge della convenzione. Se la banda malvagia aumenta con l’aggiungersi di uomini perversi tanto che possiede territori, stabilisce residenze, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato che gli è accordato ormai nella realtà dei fatti non dalla diminuzione dell’ambizione di possedere ma da una maggiore sicurezza nell’impunità. Con finezza e verità a un tempo rispose in questo senso ad Alessandro il Grande un pirata catturato. Il re gli chiese che idea gli era venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: «La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta»1Augustinus, De civitate Dei IV,4..

La felicità, prova del nove

Ma ecco che al di là delle analisi e delle citazioni, al di là delle dissertazioni storico-filosofiche, resta pur sempre l’esperienza fondamentale dell’appagamento umano: «Sono felice?». E torniamo alla vignetta di Makkox, nella quale si trova già sintetizzato il destino di declino e fallimento del progetto politico di Salvini: ha già paura di andare a schiantarsi, Salvini, lo ha detto egli stesso, ma per evitarlo dovrebbe fare l’esatto contrario di “non cambiare”.

Perché “la bestia” funziona precisamente individuando il baricentro della pancia degli italiani: l’azione del leader della Lega consiste allora “semplicemente” nel toccare quel dato baricentro con le proprie leve (fornite in buona parte dalle storiche clientele del Carroccio). Ora, il punto è proprio questo che la vignetta di Makkox descrive iconicamente: la guerra all’immigrazione indubitabilmente funziona, sul piano dell’aggregazione di consenso, e lo stesso si può dire del settore sicurezza o delle misure sulla prostituzione; si tratta però di cose che non coinvolgono la realizzazione delle istanze primarie dell’uomo, e che quindi sono eccellenti nel motivarlo (promettendogli la felicità) ma incapaci di mantenere tale promessa.

L’elettore leghista può ben pensare che “quando nessun migrante attraccherà più in Italia” e “quando le prostitute pagheranno le tasse” e “quando ognuno avrà un fucile in casa con cui potrà difendersi dai ladri” tutto andrà meglio, ma l’unica ragione della durata di una simile illusione si deve alla difficile soddisfazione di queste grosse condizioni. La realtà è che nessuna di esse “nutre” l’esistenza umana: nessuna dà a nessuno voglia di fare qualcosa di nuovo e di bello per sé e/o per gli altri; nessuna innesca circoli virtuosi a livello sociale ed economico. E questo è il motivo per cui Salvini pretende di poter fare anche lui una misura-simbolo in deficit (la flat-tax) così come Di Maio ha ottenuto, sempre in deficit, la propria misura-simbolo (il reddito di cittadinanza).

Ora si possono fare sorrisini scettici sul concetto di natura, se si vuole, ma la felicità rende produttivi, mentre quando uno non riesce a trovare la motivazione per muovere un dito noi individuiamo in ciò una spia di depressione: un Paese in cui – per tornare un attimo a Platone – i due cavalli della biga alata (l’irascibilità e la concupiscibilità) non sono guidati da alcun cocchiere2O dobbiamo dire che è Conte il cocchiere?! vede inesorabilmente assottigliarsi i propri indici di vitalità.

La lezione ignaziana

Antesignano (anche) della psicanalisi, ormai in pieno XVI secolo Ignazio di Loyola codificò quella serie di fini accorgimenti psico-analitici che redasse poi sotto forma di “regole per il discernimento degli spiriti”: della prima di queste regole fece esperienza personale durante la convalescenza nella quale trovò la conversione. Se ne rese conto mentre il suo pensiero oscillava tra quanto gli solleticava la sensualità e l’orgoglio (diciamo «le donne, i cavalieri, l’arme e gli amori») e quanto gli spronava le aspirazioni più alte e produttive della sua persona.

C’era però una differenza: pensando alle cose del mondo provava molto piacere, ma quando, per stanchezza, le abbandonava si sentiva vuoto e deluso. Invece, andare a Gerusalemme a piedi nudi, non cibarsi che di erbe, praticare tutte le austerità che aveva conosciute abituali ai santi, erano pensieri che non solo lo consolavano mentre vi si soffermava, ma anche dopo averli abbandonati lo lasciavano soddisfatto e pieno di gioia. Allora non vi prestava attenzione e non si fermava a valutare questa differenza. Finché una volta gli si aprirono un poco gli occhi; meravigliato di quella diversità cominciò a riflettervi: dall’esperienza aveva dedotto che alcuni pensieri lo lasciavano triste, altri allegro; e a poco a poco imparò a conoscere la diversità degli spiriti che si agitavano in lui: uno del demonio, l’altro di Dio. Questa fu la prima riflessione che egli fece sulle cose di Dio. In seguito, quando si applicò agli Esercizi, proprio di qui cominciò a prendere luce sull’argomento della diversità degli spiriti3Il racconto del pellegrino, 8.

Il progetto politico della Lega (come quello del Movimento 5 Stelle) è destinato al fallimento perché strutturalmente incapace di dare soddisfazione agli uomini, anche (e soprattutto) a quanti lo sostengono – e continuano a farlo proprio perché i loro obiettivi non sono ancora raggiunti. Ma ciò che si costruisce sulla paura e sul risentimento (o viceversa sull’ignoranza e sull’invidia) non può in alcun modo avere un futuro.

Note

Note
1 Augustinus, De civitate Dei IV,4.
2 O dobbiamo dire che è Conte il cocchiere?!
3 Il racconto del pellegrino, 8
Informazioni su Giovanni Marcotullio 296 articoli
Classe 1984, studî classici (Liceo Ginnasio “d'Annunzio” in Pescara), poi filosofici (Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, PhD RAMUS) e teologici (Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Istituto Patristico “Augustinianum”, Pontificia Università “Angelicum”, PhD UCLy). Ho lavorato come traduttore freelance dal latino e dal francese, e/o come autore, per Città Nuova, San Paolo, Sonzogno, Il Leone Verde, Berica, Ταυ. Editor per Augustinianum dal 2013 al 2014 e caporedattore di Prospettiva Persona dal 2005 al 2017. Giornalista pubblicista dal 2014. Speaker radiofonico su Radio Maria. Traduttore dal francese e articolista per Aleteia Italiano dal 2017 al 2023.

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