«Arrivederci, figlio “non nato”: sei vissuto bene»

di Joy Amadee Osborne con Chris Osborne

Mio caro, piccolo Mike,
Avevamo in programma di incontrarti in agosto, invece ci siamo conosciuti ieri. Il tuo babbo ed io vogliamo documentare agli altri che noi abbiamo veduto, abbiamo fatto esperienza e dato testimonianza del nostro Dio.

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Il post originale

Venerdì 1 marzo avevo una breve visita di routine (un controllo per le 15 settimane), che ci ha lasciati con la notizia che, mentre tu ti trovavi proprio dove ci aspettavamo che fossi, il tuo cuore sembrava non battere più. Circa un’ora più tardi, durante un’ecografia più approfondita (in ospedale), mi è arrivata la conferma: «Questa è la testa del bambino, questo è il suo corpo… Purtroppo però non c’è alcun segno del suo battito cardiaco e probabilmente è così da almeno qualche giorno». Ho sorriso cortesemente e fatto notare che ciò era ovvio anche per me. Nessun movimento sullo schermo, nessun bisogno di ricevere o dare spiegazioni.

Siamo tornati in ospedale ieri, sabato 2 marzo, per darti alla luce. Mi è stato indotto il travaglio attorno a mezzogiorno e alle 15:02 abbiamo assistito a qualcosa di tanto sorprendente quanto la nascita a termine degli altri 4 nostri dolci bambini (di cui degli amici si sono cordialmente presi cura negli ultimi 2 giorni).

Tu (un bimbo!) sei uscito dal mio grembo ed eri “pienamente formato”. In ogni dettaglio, in sviluppo e in miniatura, il tuo corpo era tutto lì (mani, gambe, piedi, dita delle mani e dei piedi, orecchie, narici, bocca, labbra, le tue grandi orbite, le clavicole, le costole e tante altre membra visibili o invisibili). Tu “abilmente intessuto”1Dalla traduzione inglese del Salmo 139,15, N.d.T. e non potevamo che meravigliarci di fronte alla destrezza che aveva foggiato un uomo tanto minuscolo. Nella misura non più grande di 9 cm, abbiamo contemplato l’umanità. Abbiamo veduto una persona. Tu hai dato testimonianza del tuo Creatore, così abbiamo fatto noi. Meravigliate, anche le infermiere erano concordi.

Questa Scrittura è stata una benedizione nella mia vita recente, e recita:

Sei tu che hai creato le mie viscere 
e mi hai tessuto nel seno di mia madre. 
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; 
sono stupende le tue opere, 
tu mi conosci fino in fondo. 
Non ti erano nascoste le mie ossa 
quando venivo formato nel segreto, 
intessuto nelle profondità della terra. 
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi 
e tutto era scritto nel tuo libro; 
i miei giorni erano fissati, 
quando ancora non ne esisteva uno.

Salmo 139,13-16

La diagnosi medica dice che la tua vita si è fermata appena prima di arrivare 14 settimane. Erano questi «i giorni fissati» nel progetto di Dio su di te e per quanto siamo tristi di darti l’ad-Dio, la tua vita ci ha benedetti. Sei stato un piccolo insegnante e Dio si è servito con potenza di te.

Nelle tue ultime settimane, Jason e Nick (che hanno amato il pensiero di aggiungerti alla nostra famiglia e non si divertivano affatto al pensiero che potessi essere femmina) hanno deciso di chiamarti “Mike”. Non sono certa che questa sarebbe stata la nostra decisione finale, ma quando l’infermiera ieri ci ha chiesto “Volete dare un nome al vostro bambino?” eravamo d’accordo che “Piccolo Mike” sembrasse in qualche modo adeguato; ed è stata una grazia che i tuoi premurosi fratelli mi abbiano orientata prima a questo pensiero.

Il nome “Michael” significa “Chi come Dio?”. Mi è tornato in mente Isaia 40, che ho letto tutta la settimana (prima della tua nascita, non sapendo cos’avesse in serbo il futuro) così, con gratitudine, sapevo e so di conoscere la risposta e potevo e posso con certezza proclamare: nessuno è come Dio. Nessun altro tiene i mari nelle sue mani. Nessun altro conosce il numero delle stelle. Nessun altro depone i potenti. Nessun altro può paragonarsi a Lui. Nessun altro è instancabile. Nessun altro crea la vita nell’utero della madre. Nessun altro la sorregge al di fuori dell’utero. È Lui che è morto per i nostri peccati, Lui il Consolatore ultimo e (grazie al Cielo) Lui il Sovrano sopra ogni cosa.

Oggi torniamo a casa senza di te tra le nostre braccia, ma tu non verrai dimenticato. La tua voce silenziosa ha gridato alta, ancora e ancora: «Nessuno è come Dio, mamma! Nessuno è come Dio, babbo! Nessuno può fare ciò che Lui fa. Lui ha formato me, Lui sosterrà voi, Lui è il Dio che provvede».

Ti amiamo, piccolo Mike. La tua vita è stata importante e tu l’hai vissuta bene. Ci vedremo ancora.

Mamma e babbo
(Jason, Nick, Kylie e Lincoln)

Note

Note
1 Dalla traduzione inglese del Salmo 139,15, N.d.T.

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