Uova e razzismo: non possiamo chiudere un (altro) occhio

Ora Daisy vuole gareggiare a tutti i costi agli europei, nonostante sia sotto cura di cortisonici per via della ferita all’occhio e tali farmaci sono vietati dal regolamento antidoping. L’agonismo è una cosa seria e i regolamenti sono stringenti al punto da essere a volte ingiusti: conosco ad esempio Fabio Scozzoli (sì, è anche parente, con mio grande vanto), il ranista italiano, il quale soffre di allergia ai pollini e fatica sempre tantissimo in primavera, ma non può curarsi con gli antinfiammatori che tutti usano perché lo renderebbero irregolare all’antidoping. Dura lex sed lex. E se vale per uno, vale per tutti.

Quanti atleti banalmente influenzati si son giocati gare importanti! Ciclisti atterrati da tifosi esagitati, infortuni assurdi e via così. La vita è ingiusta. Mi dispiace per tutti loro, sinceramente, come per Daisy, ma che faccia la vittima pure per l’esclusione agli europei colma abbastanza la misura della sopportazione di questa pratica del piagnisteo diffuso. Speriamo che la mania progressista di frignare non arrivi oltrealpe, ad aprire brecce in regolamenti che hanno già ampiamente fustigato atleti in condizioni equivalenti alle sue. La giustizia è una cosa seria.

Per tornare al pentimento dei lanciatori di uova, è difficile credere che sia sincero, visto che è sopraggiunto solo dopo che le forze dell’ordine li hanno scoperti. Pare che si dispiacciano assai più per la figuraccia rimediata, e fatta rimediare anche al padre e al PD che aveva improvvidamente cavalcato la faccenda, piuttosto che per i danni procurati. E questo è, ahimé, il guaio più grave della vicenda: cos’hanno capito questi tre della responsabilità? Non è che si è furbi finché la si fa franca, mentre scoperti ci si profonde in scuse, con un’inversione a U fatta in un nanosecondo. Le vittime di gesti così assurdi, gratuiti, stupidi, hanno subìto primariamente una lesione nella loro dignità: io non tirerei un uovo nemmeno dietro ad un gatto, figuriamoci se lo farei ad una persona. Ma come ti permetti di imbrattare persone a caso, solo perché ti stai annoiando? Credi che gli altri siano lì a passare solo per farti divertire? Credi che non abbiano mete da raggiungere, cose da fare, anche importanti (come Daisy), impegni da portare a termine? La tua noia è così assoluta, il tuo ego così ingombrante da mangiarsi ogni traccia di altrui umanità?

Non so, dico una bestialità: forse lanciare un uovo per razzismo è meno grave e in fondo abbiamo esimi teorici della liceità del lancio di uova alle sentinelle in piedi, quindi in questa bestialità non mi sento sola. Sarebbe sempre un gesto di una stupidità epocale (perché colpire una persona a caso in rappresentanza di un gruppo a cui abbiamo associato in modo approssimativo un insieme di comportamenti che per noi rappresentano una minaccia non è certo una cosa utile, né furba), ma almeno avrebbe una spiegazione psicologica. Invece fare del mondo intero, oltre il finestrino del Doblò di papà, il regno del mio personale videogioco è una cosa inquietante, da alienati. E alienati in gruppo, per giunta: in tre, a nessuno è balenato il dubbio che stessero facendo una scemenza?

Quindi l’emergenza razzismo è significativamente appaiata all’emergenza educativa dei giovani e alla mancanza di un orizzonte di senso.

Poi ci sarebbe da parlare della tendenza del giornalismo a procurare allarmi utili per una certa narrazione politica della realtà, ma è troppo caldo e francamente credo che il giochino abbia mostrato la corda davvero per tutti: più che seppellirli con una risata, non so che si possa fare.

Stiamo sopportando una continua colpevolizzazione reciproca delle parti, a colpi di fake news, statistiche estrapolate ad hoc per i propri scopi, proclami esagitati, gente che insulta, poi si offende se la insultano a sua volta (mi viene in mente la gag del gatto Lucifero col cane Tobia in Cenerentola: il gatto graffia il cane per farlo abbaiare e poi finge di essere stato ferito, così Cenerentola mette fuori il cane dalla cucina). Siamo invasi da immigrati, tutti delinquono, oppure no, i razzisti siamo noi, picchiamo a tradimento neri ed omosessuali, vergogna; i rom rubano tutti, vergogna; gli italiani discriminano i rom, vergogna; salvati dei naufraghi abbandonati in mare, anzi no, era una messa in scena delle ong, ma i morti veri ci sono, solo che non si vedono, vergogna; gli immigrati ci rubano il lavoro, ma senza immigrati nessuno fa certi lavori, volete gli immigrati solo per raccogliere i pomodori, razzisti! no razzisti voi che andate a depredare le loro terre! Ci pagano le pensioni, ma noi li manteniamo, anzi ci manteniamo le associazioni di accoglienza a scopo di lucro, vergogna, eccetera. Uno spettacolo pietoso, da bambini dementi. A volte viene da pensare che una tale concentrazione di idiozie abbia lo scopo di esasperare tanto gli animi da creare quegli allarmi sociali che non ci sono, per destabilizzare a prescindere: nel torbido i loschi pescano meglio. Bisogna restare lucidi e, sopra ogni cosa, ironici.

L’importante è non prendere mai sul serio la propaganda, di qualunque colore essa sia: la verità dei fatti e, ancora di più, delle persone è sempre roba fine, piena di particolari importanti e fragili. E non è una questione di scala di grigi (paragone troppo triste), bensì una sgargiante tavolozza di colori, che nella vita splendono, nelle infinite gradazioni di tonalità che gli eventi creano.

Visto che va di moda dirlo, restiamo umani: per metterci d’accordo su cosa vuol dire, magari a cazzottate, ci si vede in piazza a settembre, quando farà un po’ più freschetto, subito prima della manifestazione antirazzista del PD, quella per solidarietà a Daisy o al nuovo caso che nel frattempo avranno trovato/provocato/inventato.

2 commenti

  1. Salve!

    Vabbé chi di spada ferisce…!!!

    Ci lamentiamo della sovraesposizione di un fatto quando dal 1993
    con le tv eppoi i grillisti con il blog ed i social hanno fomentato di tutto!
    L’uso indiscriminato delle indignazioni a mezzo tv, stampa ed oggi
    internet e “social” io non so assolutamente chi l’abbia inventato
    ma un bella accelerata è stata data attorno al 1993 ed un nome
    ce l’ho! Poi un altra accelerata ed ancora ed ancora fino alle notizie
    di oggi a livello mondiale (russia, facebook, brexit eccetera)

    tutti gonfiano tutto eppoi noi ci mettiamo a fare le differenze?

    Vedo, anche in questo articolo, la contro-moda della contro-indignazione…
    nemmeno di questa cosa io non so chi l’abbia iniziata ma mi sto
    accorgendo chi invece la sta portando avanti…

    e non mi piace…

    Nell’articolo mi è sembrato anche di leggere, e mi scuso in anticipo
    se ho mal interpetato, una sorta di “specificazione” dettagliata
    su “chi è” la vittima e/o i suoi parenti stretti…

    Ho sicuramente capito male ma che sia nera o gialla o blù
    o buona o cattiva fa cambiare il giudizio sul prendersi
    un uovo in un occhio?

    Scondo il mio modestissimo parere è di molto più grave
    lanciare un uovo per noia piuttosto che per razzismo
    anche se ho il dubbio che la “noia” sia, come il pentimento,
    una scappatoia inventata successivamente e non proprio
    la motivazione iniziale…

    Io spero vivamente che i miei figli, qualora decidessero
    lanciare uova negli occhi alle persone, siano mossi
    da una idea, razzista o altro, piuttosto che dalla noia.

    Le idee si possono discutere e cambiare e sulle
    idee sbagliate possono nascere anche motti
    di vero pentimento… sulla noia… non saprei…

    Nel dubbio penso che l consiglio biblico sull’essere caldi
    o freddi e sul dire no no e sì sì sia migliore della noia…

    e spero di non leggere più, in questa sede, articoli di tale tenore…

    nel caso, tanti saluti e buone preghiere per una vostra
    vera conversione…

    saluti

    RA

    • Mi pareva di aver scritto esattamente quel che lei dice: buttare uova addosso alla gente senza un movente è peggio che farlo per razzismo, perché manca proprio il senso del gesto. Poi chi se lo becca è senz’altro vittima, al di là del proprio profilo personale, ma è vittima solo di quello, non è che, in quanto di colore, le competa qualche bonus in più rispetto alle altre persone che sono state colpite prima e dopo di lei. Perché a fare le vittime tout court, come abbiamo visto, succede che qualcuno poi si stanchi e vada a scavare negli armadi, che sono spesso abitati da scheletri (ognuno ha i suoi), e si continua con gli insulti sugli insulti, i dossieraggi sui dossieraggi. E’ di poco fa un ulteriore tweet di Renzi che ricorda a Salvini come anche lui sia stato condannato nel 1999 (19 anni fa!!!!) per aver lanciato uova, quindi pure lui sarebbe un cretino. Si può andare avanti così? Ma davvero ce ne frega qualcosa di queste uova?

Di’ cosa ne pensi