L’omelia di Papa Francesco ai funerali di Benedetto XVI

Riti finali ai funerali di Benedetto XVI, il 5 gennaio 2023

Breve e meditativa, confidenziale e amicale è risuonata l’omelia di papa Francesco in una Piazza San Pietro in cui il rigore della nebbia invernale veniva stemperata da un sole finalmente invitto. 

Soprattutto, è stata un’omelia tutta imperniata su spunti provenienti dalle “parti inedite” delle letture proclamate: la chiave ermeneutica è stata enunciata in apertura, Francesco l’ha scelta nel versetto del salmo citato da Gesù morente – «Padre, “nelle tue mani affido il mio spirito”» (Lc 23,46). 

E non sul Padre né sullo Spirito, ma sulle mani si è sviluppata la riflessione del primo Papa che nella storia ha celebrato il funerale del proprio predecessore, morto da “Papa Emerito” durante il proprio regno (e in Vaticano, perfino). «Guardate le mie mani», dirà il Risorto a Tommaso e agli altri, destinati a diventare «testimoni della risurrezione» e «della sua gloria». 

Le mani di Cristo, mani d’uomo e di Dio al contempo, sono le mani del Vasaio stesso della prima lettura (altro inedito nelle messe esequiali), le mani che plasmano l’uomo dalla terra e che di ogni uomo fanno un vas electionis

Le mani che hanno plasmato l’uomo sono pure le stesse che a tutti gli uomini della storia consegnano la carne del Dio umanato («prendete e mangiate – ha ricordato Francesco –: questo è il mio corpo»), ed è a similitudine di quelle mani che i sacerdoti cristiani di ogni tempo offrono agli uomini «il nutrimento della verità di Dio». E qui è stato chiaro che l’omelia declinava l’esegesi sui tratti di Benedetto XVI. Difatti Francesco ha così cucito: «Affidiamo il nostro fratello alle mani del Padre». 

La citazione di Gregorio Magno, dalla Regula pastoralis, è risuonata come una condivisione “da papa a papa” che si faceva eco delle raccomandazione di un altro papa (uno dei primi “magni” della storia) a tutti i vescovi del mondo. 

E come in una ballata provenzale, la chiusa è arrivata improvvisa e breve, avulsa dal contesto ma rinviante alla lezione dell’amato sant’Agostino:

Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce.

Informazioni su Giovanni Marcotullio 296 articoli
Classe 1984, studî classici (Liceo Ginnasio “d'Annunzio” in Pescara), poi filosofici (Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, PhD RAMUS) e teologici (Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Istituto Patristico “Augustinianum”, Pontificia Università “Angelicum”, PhD UCLy). Ho lavorato come traduttore freelance dal latino e dal francese, e/o come autore, per Città Nuova, San Paolo, Sonzogno, Il Leone Verde, Berica, Ταυ. Editor per Augustinianum dal 2013 al 2014 e caporedattore di Prospettiva Persona dal 2005 al 2017. Giornalista pubblicista dal 2014. Speaker radiofonico su Radio Maria. Traduttore dal francese e articolista per Aleteia Italiano dal 2017 al 2023.

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