Da quando persino chi crede di credere fatica a pregare, ci siamo inventati delle giaculatorie orizzontali che ripetiamo più o meno in modo irriflesso: “la diversità è una ricchezza” – ci piace notare che il mondo sia vario, che gli usi divergano, aggiungendo che naturalmente non bisogna assegnare a tale divergenza un ordine gerarchico.
Non contesto naturalmente questa nozione, non perché non sia criticabile per molti aspetti, ma perché mi contenterei di problematizzarla. Diversità: parolina magica oltre la quale, però, si ignora che ne esistono almeno due tipologie. Vi sono infatti differenze quantitative e differenze qualitative. La diversità si scopre così al suo interno come radicalmente scissa, ben oltre una tolleranza delle singole differenze. Una scissione che dischiude il panorama di un’autentica complessità, senza limitarsi a spostare superficialmente il problema.
Proviamo a comprendere: tra quattro mele e otto mele vi è, come appare evidente, una differenza meramente quantitativa. Tra un falegname che, partendo da un pezzo di legno, fabbrica un tavolo, ed il Dio Cristiano capace, dal nulla, di trarre all’essere le cose e l’uomo stesso mantenendoli in vita, vi è una differenza qualitativa. Il problema qui infatti non risiede nella diversa quantità di un oggetto che resta identico – la mela nell’esempio antecedente –, ma in un’operazione di tipo strutturalmente differente. Mentre infatti il falegname per fabbricare il tavolo ha comunque bisogno del legno, Dio crea dal nulla perché non solo cronologicamente, ma ontologicamente, nulla gli preesiste.
È questa la profonda ragione per cui il creazionismo sconvolge i quadri della cosmologia greca. Il Demiurgo Platonico infatti ordinava la materia informe, generando, a partire da paradigmi ideali, la loro copia sbiadita, cioè il mondo fisico. Ma anche il demiurgo, falegname del cosmo, aveva comunque bisogno di una materia informe. Il Timeo sfiora il creazionismo biblico, ma non lo raggiunge, proprio perché oltre alle differenze quantitative, esistono diversità qualitative.
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