Francia e bioetica: cosa aspettarsi dalle audizioni garantite da Macron

French President Emmanuel Macron attends an extended working session on Climate, Biodiversity and Oceans during the G7 Summit in Biarritz, France, 26 August 2019. The G7 Summit runs from 24 to 26 August in Biarritz. EPA/JEFF J MITCHELL / POOL

Si aprono oggi 27 agosto e dureranno fino al 9 settembre le audizioni in Assemblea Nazionale condotte dalla commissione speciale responsabile della revisione delle leggi sulla bioetica, sulla riforma della PMA francese, per aprirla anche a coppie omosessuali o single. Il primo atto di questa legge, il dibattito con la società, si è concluso prima dell’estate, senza provocare rivolte popolari o incendi mediatici, come invece capitò nel caso del matrimonio per tutti.

Emmanuel Macron ha promesso di completare la riforma sulla PMA in un clima sereno di dialogo, senza forzature.
Questo disegno di legge ha ben sei relatori, ciascuno specializzato in una questione diversa, per non farsi cogliere di sorpresa da nessuna obiezione.

Il programma delle due settimane di audizioni è un indicatore dell’attenzione prestata dalla maggioranza all’ascolto, almeno formale, di tutte le opinioni. La prima parola sarà data alle organizzazioni per i diritti LGBT e, nel pomeriggio, a coloro che si oppongono alla riforma, le Associazioni familiari cattoliche (AFC), Alliance Vita e la Manif pour tous.

Un altro momento clou ci sarà giovedì 29 agosto, con l’audizione dei rappresentanti dei culti e quelli della Federazione del libero pensiero e di sette di obbedienza franco-massonica. Questa è una differenza indiscutibile di approccio rispetto al 2012: in particolare, molti giuristi rimasero sconvolti dal fatto che la commissione sentì solo professionisti che erano a favore del matrimonio per tutti. 

Ma fu soprattutto la sessione di audizione collettiva delle religioni a suscitare controversie: ciascuno ebbe a disposizione solo pochi minuti per parlare e il cardinale André Vingt-Trois, presidente della Conferenza episcopale, fu oggetto esplicito di commenti aggressivi.

«Se vogliamo avere un buon dibattito, non dobbiamo pensare che abbiamo la verità e che gli altri sbagliano», ha detto il primo ministro Édouard Philippe in giugno su France 5.

Sono rimasto molto colpito, all’epoca della legge sul matrimonio per tutti, da un atteggiamento che mi sembrava basato sull’idea che avremmo dovuto dividerci il più possibile. Non voglio entrare nel dibattito dividendolo in due parti.

Questa ricorrente invocazione alla serenità è interpretata dai più accesi oppositori della riforma come uno stratagemma per neutralizzare le critiche. «Hanno proposto la pacificazione per far sentire più colpevoli coloro che sono in contraddizione», ha osservato Ludovine de La Rochère, presidente della Manif pour tous, a luglio. Tuttavia, non c’è nulla che suggerisca che le audizioni non riveleranno profonde difficoltà o controversie circa la donazione di gameti, l’accesso alle informazioni sulle origini o il regime di filiazione che non soddisfa, allo stato attuale, né i favorevoli né i contrari all’apertura della PMA.

Figura di maggioranza, il deputato Aurore Bergé è stata nominata capo del gruppo LREM (La République En Marche) su questo testo, responsabile in particolare della disciplina del voto. Una trentina o anche una quarantina di deputati LREM non sarebbero favorevoli all’apertura della PMA, ma per Aurore Bergé si tratta di «far emergere su ciascuno dei temi una posizione che sia la più ampia possibile».

La libertà di coscienza sarà rispettata, ma LREM ha comunque preso l’iniziativa organizzando tre mattine di lavoro a luglio, con la partecipazione di una cinquantina di rappresentanti eletti. Non si trattava di rivisitare lo scenario del 2012: i socialisti si erano poi fatti a pezzi, lo stesso presidente del gruppo cercava di introdurre, contro il parere del governo, l’apertura della PMA nella legge matrimoniale.

I rischi derivanti dall’opposizione sono minori di quanto non fossero cinque anni fa. Molto aggressiva contro la riforma del matrimonio, la destra sembra ora più divisa sulla PMA. Il capo dei deputati LR (Les Républicains) Christian Jacob, personalmente contrario all’apertura di questa tecnica, ha immediatamente annunciato «una libertà di voto ed espressione». Un contesto che la maggioranza intende utilizzare per continuare, in sessione, a giocare la carta della pacificazione. Sarebbe «una brutta angolazione, portare questo testo come una lotta», dice Aurore Bergé.

Il mio obiettivo non è quello di avere battaglie verbali in Aula dove saremmo i portabandiera del progresso e gli altri, i portabandiera del campo dei reazionari.

Insomma, il dibattito civile sarà garantito più per motivi di opportunismo politico e strategia che per desiderio di ascoltare le posizioni altrui. C’è da chiedersi a cosa serva un dialogo tra sordi, per quanto pacato e cortese, e quanto sia possibile una mediazione legislativa di istanze così distanti, che procedono da visioni dell’uomo inconciliabili.

1 commento

  1. Io so solo che la Legge di Dio è perfetta, quella del’ uomo cambia di continuo, e non sempre direi quasi sempre per un male maggiore per la società Cristiano.
    Grazie.

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