«Benvenuti nella Seconda Era!». Cronache da Númenor e dalla Terra-di-mezzo per la serie TV di Amazon

C. Varie opzioni nella Terza Era, fino all’Erede di Elendil

L’ambiguità finora rimasta in sospeso sulla Terza Era rimane ancora su un terreno puramente ipotetico, di cui si aspetta conferma. Tuttavia gli elementi mostrati nella discussione indicano una buona propensione per il coinvolgimento dell’epoca. Poiché l’insediamento di Galadriel e Celeborn nel Bosco d’Oro avviene dopo l’anno 1981 della S.E., ricordando nelle mappe le modifiche

  • in successione Lórinand (5a) < Laurelindórenan (4a) < Lothlórien, Lôrien
    (dove il più noto edu ultimo termine è assente dalle mappe),
  • nel nome Khazad-dûm(5a) < Moria (4a), dovuto al ritrovamento del Balrog e alla fuga dei Nani,
  • la presenza dell’Ansa Orientale (4a), formatasi quando gli antenati dei Rohirrim erano in un’epoca di prosperità nelle Terre Selvagge,
  • le città di Gondor ancora note come Minas Anor e Minas Ithil (4a), prima che i Nazgûl prendessero possesso della seconda

e supponendo che i primi tre non siano incongruenze o di semplici ripensamenti, individuiamo il nostro nuovo intervallo a partire gli anni 1980-1981 fino al 2002 della Terza Era. Nelle immediate adiacenze anteriori e posteriori a questo ventennio accadono nei Regni in Esilio dei Dúnedain molti eventi di rilievo, di cui in sintesi:

  1. 1974 – 1975. NORD. La dissoluzione del Regno di Arnor ad opera degli Stregoni di Angmar, il Signore dei Nazgûl, la morte dell’ultimo re Arvedui a largo delle sponde del Forodwaith e lo smarrimento dei due palantíri che aveva con sé nel mare. La sconfitta di Angmar per mano degli eserciti degli Elfi di Imladris e del Lindon, grazie all’arrivo di Eärnur principe di Gondor. Tuttavia Eärnur, che aveva sfidato il Re degli Stregoni sul campo di battaglia, ne era stato umiliato per la fuga del suo cavallo, impazzito di terrore.
  2. 1944 – 2050. SUD. L’attacco dei Carrieri dell’Est che abbatte Re Ondoher di Gondor e i suoi figli, cui succede il vincitore degli Orientali Eärnil II, di una casata laterale, padre di Eärnur (questo nonostante Arvedui di Arnor avesse reclamato la corona). Assedio dei Nazgûl a Minas Ithil e la sua conquista, ora Minas Morgul. Alla morte di Eärnil, il nuovo re Eärnur viene sfidato dal Re degli Stregoni ad entrare solo in Minas Morgul e duellare, provocandolo col ricordo dell’umiliazione: la seconda volta Eärnur accetta e col suo ingresso a Morgul si spezza la linea dei Re di Gondor. Non aveva infatti figli, così il governo fu affidato ai Sovrintendenti.

Questi eventi accadono solo nell’arco di un secolo intorno al riferimento individuato e, tuttavia, l’attacco dei Carrieri di Rhûn fu l’ultimo di una serie che nei secoli precedenti aveva visto come oppositori Gondor insieme agli avi dei Rohirrim, prima e dopo che erano fuggiti dalle loro terre natali, abbandonando l’Ansa Orientale. C’è spazio dunque per rievocare l’amicizia tra gli Uomini del Nord e Gondor fino alla Grande Peste e prima ancora, dal tempo del patto tra Romendacil II e Vidugavia (ca. 1240).

Per quello che riguarda Arnor, l’unico elemento geografico comparso nelle mappe che può rinforzare l’ipotesi è la presenza di Fornost nella 4a mappa che, pur essendo probabilmente stata fondata fin dall’arrivo di Elendil, non divenne capitale prima della suddivisione di Arnor nei 3 regni di Arthedain, Rhudaur e Cardolan. Per l’assenza di Angmar si può abbozzare un discorso simile a quello di Amon Lanc/Dol Guldur: se pure fosse soggetto della serie, inserirlo nella 4a mappa avrebbe reso evidente troppo presto il riferimento.

L’argomento più decisivo in favore dell’inquadramento di questo 5° arco dai confini molto sfumato è però la relativa certezza con cui possiamo dire che Aragorn gioca una parte da protagonista nella serie TV. Ecco dunque che la scomparsa del Regno di Arnor a Nord di cui Aragorn è erede in linea diretta da Elendil ed Isildur (attraverso la stirpe dei Capitani cominciata col primo figlio di Arvedui, che saranno detti “Raminghi”) e l’appena successiva rottura della linea di discendenza di Anárion a Gondor con la morte di Eärnur, che affida anche l’eredità del regno meridionale sul solo Erede di Elendil, fornisce il raccordo migliore per portare la sceneggiatura alla sua infanzia. Di conseguenza s’intuisce anche il tipo di narrazione che gli sceneggiatori possono sfruttare per armonizzare le varie stagioni: il racconto delle origini di Aragorn.

Il giovane Aragorn, cresciuto a Gran Burrone nella Casa di Elrond come “Estel” (“speranza”) dopo la morte del padre Arathorn, apprende dal suo tutore il suo nome e il suo lignaggio all’età di 20 anni (anno 2952 T.E). Nei giorni della rivelazione gli viene consegnata la spada spezzata di Isildur (contrariamente alla trasposizione cinematografica), Narsil con cui Isildur aveva piegato Sauron; ed incontra Arwen che scambia, innamorandosene, per l’effige di Lúthien Tinúviel. Dopodiché, spronato da Elrond, parte per le sue imprese in lungo e in largo nella Terra-di-mezzo, spesso al fianco di Gandalf il Grigio, oppure da solo, in ogni dove opponendosi in segreto alle trame di Sauron. Visitò l’Est (vedi prima sezione) e il lontano sud «dove le stelle sono estranee» (si noti, nella 5a mappa, come vengono accennati i dettagli geografici di Harad) e prestò servizio presso il Re di Rohan e il Sovrintendente di Gondor. Costeggiando i confini di Mordor vide il potere di Sauron crescere di nuovo.

Alan Lee, The Fall of Sauron, dipinto murale realizzato per gli adattamenti di Peter Jackson.

La serie TV può dunque partire dal racconto di Elrond a Gran Burrone, attraverso le memorie del Signore di Imladris e le tradizioni da lui custodite: dal tempo di Arnor e Gondor, dopo la fine della stirpe dei Re e prima del declino fino all’età aurea nella Terza Era, così nella Seconda Era nei giorni di Elendil e Gil-galad e di Númenor prima della Caduta, negli Anni Oscuri del dominio di Sauron e della guerra con gli Elfi, dei Re Navigatori, risalendo fino al tempo in cui il fratello di Elrond, Elros, decise di condividere il Fato degli Uomini quale primo Re dell’Isola della Stella. Proprio della parentela lunga millenni che unisce Aragorn con Elrond parlò il giovane con Arwen nel loro primo incontro, avvedendosi di quanto profonda fosse la distanza dei loro destini. Soltanto trent’anni dopo, quando la re-incontrerà a Lórien sotto la benedizione di Galadriel – madre della sposa di Elrond e madre di Arwen, Celebrían – ella gli corrisponderà, promettendosi come sua sposa. Promessa che non sarebbe stata compiuta per decreto di Elrond, finché Aragorn non fosse diventato Re di Arnor e Gondor com’era suo diritto, ma lontano dalle sue facoltà. Per molti decenni, protetto nel pensiero da Arwen, ostacolò l’opera di Sauron. Quando Gandalf gli chiese aiuto per la ricerca di Gollum, dopo che lo Stregone aveva intuito la provenienza dell’anello, fu lui a mettersi sulle sue tracce, trovandolo e permettendo all’amico di ottenere una conferma delle sue supposizioni, come racconta al Consiglio di Elrond. Dopodiché, Aragorn fa irruzione nella vicenda del Portatore; e questa è storia nota.

Le cronache delle Ere della Terra-di-mezzo potranno così essere scoperte dagli spettatori insieme al giovane Aragorn dalla bocca di Elrond (e di Galadriel), una soluzione non originale per metodo (il grande flashback, preludio e prologo) ma certo unica per scala, ad oggi probabilmente mai vista. Oppure distribuire più finestre sul passato durante le gesta di Aragorn, con richiami mirati. In questo modo Aragorn in veste di Thorongil al servizio del Re di Rohan, Thengel padre di Théoden, può guardare agli arazzi del palazzo di Meduseld ad Edoras che ricordano la discesa di Eorl e così aprire quella visione sull’amicizia di Cirion ed Eorl (non per nulla presente negli Unfinished Tales). Lo stesso al palazzo della Cittadella di Minas Tirith al cospetto del Sovrintendente Ecthelion II, padre di Denethor, ricordando il tempo in cui la Torre Bianca fu costruita. O ancora, un approccio che preveda sia intere stagioni di preludio, che altre mutuamente compenetrate.

C’è chi ha suggerito in questi giorni che ogni mappa individuerebbe una stagione, visto che un’indiscrezione autorevole dell’Hollywood Reporter mai smentita prevedeva l’ideazione di 5 stagioni più una stagione spin-off per un costo stimato di 1 miliardo di dollari (la serie TV a più alto budget mai prodotto). Ciò può essere forse vero per la 4a e per la 5a, molto più arduo per le prime mappe, ancora spoglie e in base ai 3 archi narrativi individuati solo sulla 5a mappa, una stagione sembra piuttosto limitante. Dipenderà dalla lunghezza delle stagioni, dal loro numero di episodi e da diversi altri fattori che è presto per determinare.

Ciò che però emerge con chiarezza è la cura con cui procedono i lavori. Nel mio contributo su Tolkien Italia di novembre 2017 avevo giudicato con favore i cambiamenti nella gestione dei diritti derivati, sostenendo che si apriva una stagione inedita per il fenomeno culturale tolkieniano, in cui la famiglia Tolkien si sarebbe finalmente seduta al posto che le spettava, nella gestione di quanto dalla letteratura di J.R.R. Tolkien è scaturito. Amazon non ha perso tempo, coinvolgendo gli eredi nei lavori fin dalle primissime fasi, a partire da un incontro nel maggio dell’anno scorso col nipote di J.R.R., Simon Tolkien a sua volta autore. Inoltre, non più tardi di un mese fa Jennifer Salke col suo team e perfino il CEO di Amazon Jeff Bezos hanno potuto cenare riservatamente insieme alla famiglia Tolkien (gli directors del board dell’Estate, forse perfino i figli Priscilla e Christopher) a New York, dove gli eredi hanno mostrato alcuni pezzi inediti d’arte, in occasione della mostra Tolkien: Maker of Middle-earth. Un rapporto di collaborazione più che cordiale, che ha evidentemente aperto alla disponibilità di materiale che eccede nelle sole Appendici di Il Signore degli Anelli, risorse difficili da trattare come gli Unfinished Tales e almeno un volume di The History of Middle-earth e forse perfino qualcuna delle Lettere in cui l’autore sviluppava dettagli narrativi in risposta ai propri lettori. Il lavoro degli sceneggiatori J.D. Payne e Patrick McCray procede a porte chiuse negli studios Santa Monica, dietro un rigido protocollo d’ingresso con riconoscimento ad impronte digitali, blindati e sorvegliati dalla security.

A questo punto non sappiamo se la serie The Lord of the Rings on Prime arriverà fino alle vicende narrate nel libro dall’omonimo titolo. Le mappe ci dicono che, se il titolo non si riferisce al libro, di certo quantomeno si parlano al suo eponimo, Sauron “Il Signore degli Anelli” come lo chiamò Frodo scrivendo il Libro Rosso, antagonista dominante in ognuno dei periodi individuati. Che, caduto Morgoth «gli Elfi credettero che il male fosse ucciso per sempre, mentre non fu così.[…] Ho visto tre ere a ovest del mondo, molte sconfitte e molte vittorie inutili» dice, Elrond al Consiglio, cui Galadriel farà eco. Eppure la «lunga sconfitta» s’appresterà anch’essa ad una fine, quando un erede degli Uomini cui gli Elfi han dato un nome di speranza riunirà le due stirpi. Con un grido di speranza proclamando le parole che Elendil aveva pronunciato al suo sbarco dopo la Caduta:

Et Eärello Endorenna utúlien. Sinome maruvan ar Hildinyar tenn’ Ambar-metta!.

“Giungo dal Grande Mare nella Terra-di-mezzo. Sarà questa la mia dimora e quella dei miei eredi sino alla fine del mondo ”.


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