Tolkien al confino. Lo spettro di cui dobbiamo liberarci

Sono stato prontamente informato dello spiacevole, grave episodio che 2 settimane fa ha colpito direttamente due amici tolkienisti, Gianluca Comastri e Giovanni Carmine Costabile e indirettamente un altro amico tolkienista, Oronzo Cilli. Ho deciso di scriverne solo ora, aspettando di capire come l’evento avrebbe inciso sul panorama tolkieniano italiano. La serata era programmata per giovedì 25 ottobre al circolo Arci di Bologna RitmoLento per presentare i libri degli autori sulla letteratura di J.R.R. Tolkien, è stata cancellata per addotti motivi di compatibilità politica tra gli autori e l’ente ospitante, a seguito del monito di un altro tolkienista nostrano, Federico Guglielmi, pseudonimo Wu Ming 4. La principale accusa suggerita da Guglielmi contro gli autori è la rappresentanza di un non meglio precisato fronte «cattofascista». L’accusa poggerebbe sui seguenti elementi riferiti allo studio di Giovanni Costabile:

  • lo studioso è noto per prediligere un’interpretazione dell’opera di Tolkien come suscitata dalla fede dell’autore;
  • l’introduzione è firmata da Oronzo Cilli, reo di essere stato MSIno in gioventù e di aver svolto rappresentanza politica nelle istituzioni per Alleanza Nazionale;
  • l’editore, il Cerchio di Rimini, è noto per pubblicare testi sia di area conservatrice che cattolica.

Mi rendo perfettamente conto che nello scrivere il presente messaggio, dovesse mai arrivare a Guglielmi, io stesso verrei facilmente inserito nel novero dei cattofascisti, specialmente ora che ho reso manifesta la mia militanza in un movimento politico che ha la pretesa di richiamarsi alla Dottrina sociale della Chiesa. Meno gioco avrebbe avuto il mittente ad evidenziare la storia culturale dell’altro studioso in campo (che pure conosce bene anche personalmente), Gianluca Comastri, da sempre di sinistra (e fiero di essersi potuto chiamare “comunista”). In realtà proprio la mia recente attività politica ispirata dalla fede mi permette di capire chiaramente l’entità della censura sofferta dagli amici, vivendola quotidianamente e di recente in modo particolarmente accentuato (lo capisco bene dietro il cordone di polizia che qualche settimana fa per assicurare la mia protezione mi ha impedito un presidio di volantinaggio regolarmente autorizzato a Milano).

Inoltre, se mai ho potuto vantare qualcosa nel mio passato nell’ambiente tolkieniano, credo sia stata la valorizzazione di ognuno a prescindere dalle eventuali matrici culturali e dai conflitti associazionistici che periodicamente esplodono per i motivi più variegati, spesso risibili. Non così oggi. La gravità di questo evento è tale per 2 ragioni.

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